Il sociocostruttivismo si è sviluppato a partire dalla fine degli anni ‘70 come critica del modello cognitivo dominante, della sua epistemologia al contempo individualista e computazionista – si sostanzia della coniugazione dei due fondamentali punti di vista elaborati dal pensiero psicologico contemporaneo: costruttivismo ed interazionismo.
Del costruttivismo viene ripreso il riconoscimento della centralità dei significati, mediatori costitutivi dell’esperienza; l’idea dunque di un ruolo attivo e strutturante della mente, capace di dare forma – costruire, appunto – all’esperienza. Sulla scorta dell’interazionismo, d’altro canto, si porta a compimento l’operazione di contestualizzazione e socializzazione del costruttivismo già iniziata dalla social cognition e dalla teoria delle rappresentazioni sociali.
Questa sintesi ha portato a concepire la mente (dunque il soggetto) come un sistema al contempo capace di costruire (piuttosto che solamente elaborare) significati e di costruirsi entro e per mezzo del rapporto sociale.