D’altra parte, una visione semiotica del legame tra mente e contesto rende la SCPT un approccio originale entro il set di teorie che riconoscono il ruolo giocato dalla società nel dare forma ai processi psicologici. La SCPT concepisce il contesto in termini di ambiente culturale. Ciononostante, la SCPT vede il contesto culturale non in termini di contenuti (e.g. tradizioni, norme sociali, oggetti, modelli mentali) – come accade in molti approcci in psicologia sociale (e.g. Social Cognition, Teoria delle Rappresentazioni Sociali) e psicologia culturale (e.g. Shweder, 1991, 2000) – né come una entità autonoma generale che agisce sulla conoscenza dall’esterno, in modo top-down - come è più o meno implicitamente assunto da approcci come la psicologia cross-culturale (Heine, 2011), lo strutturalismo (Levy-Strauss, 1958), e gli approcci marxiani (e.g. Racker, 1968). Al contrario per questi approcci, il contesto è interpretato in termini dinamici e performativi, ossia come un sistema integrato di significati generalizzati per il quale il soggetto è parte di, e che per questo funziona come matrice generative della conoscenza individuale [per approcci similari, vedi Rommetveit (1992), Moscovici (1961), Douglas (1986), Geertz (1983), Bourdieu (1972)]. Questa visione è condivisa da psicologi culturalisti che interpretano l’eredità di Vygotsky (1978) in termini di funzione costitutiva e di mediazione che l’attività umana e gli oggetti giocano tra conoscenza e realtà (e.g. Cole, 1996). D’altronde, con riferimento a queste ultime teorie, la visione integrata e ricorsiva della significazione porta la SCPT a introdurre una prospettiva micro-genetica, dal momento che consente che la conoscenza individuale sia costituita da significati contestuali che devono essere integrato con il modello di come questo definirsi è attuato, ossia il modello di costituzione affettiva dell’esperienza soggettiva (vedi il concetto di presentificazione, § 3.3). In questo modo, la SCPT è simile a modelli che si focalizzano sulla micro-analisi di atti concreti di significazione – i.e. psicologia discorsiva (Edwards & Potter, 1992; Harrè & Gillet,1994; Linell, 2009), teoria dialogica (Hermans, 2001), etnometodologia (Schutz, 1967), psicanalisi intersoggettiva (Mitchel, 1988; Storolow et al., 1995) – che sono interessate nel modo in cui il significato è costruito attraverso dinamiche di comunicazione interpersonale. Ciononostante, il riconoscimento della reciproca integrazione del sistema culturale dei significati e la conoscenza individuale porta la SCPT a differenziarsi dalla tendenza di tali teorie a rimanere intrappolate nel livello di analisi locale (i.e. comunicazione interpersonale), che porta, da una parte, all’assunto implicito di una sorta di capacità illimitata degli attori di costruire e negoziare significato e, dall’altra di omettere la questione fondamentale di come la cultura cambi nell’attivazione locale.