Il framework teorico-metodologico cui la PPSISCO fa riferimento si caratterizza per la declinazione in chiave semiotica e intersoggettiva del sociocostruttivismo.
Tale declinazione può essere sintetizzata nei termini dei seguenti 3 principi fondamentali.
1. La mente come sensemaking
Questo principio riguarda la lettura in chiave semiotica dei fenomeni psicologici proposta dalla psicologia semiotico culturale. Secondo tale lettura, la mente è il continuo processo di attribuzione di senso (sensemaking) alla realtà: l’incessante e ricorsiva attività di interpretazione – e di interpretazione dell’interpretazione (ciò che Peirce chiama semiosi infinita) - attraverso la quale il soggetto dà forma alla propria esperienza, così da rendere esperienzialmente stabile e sensato il proprio essere-nel-mondo
Attribuire senso non è dunque solo rappresentarsi gli oggetti dell’esperienza; piuttosto è l’attività attraverso la quale il soggetto rende a se stesso vitale l’esperienza di sé e del mondo (lo presentifica, secondo la terminologia della Teoria della Gestalt). In altri termini, è un atto identitario costitutivo del senso del/di sé.
Da questo punto di vista, i fenomeni psicologici, dunque i fenomeni di interesse clinico, sono concepibili come i modi e le manifestazioni dell’attività interpretativa attraverso la quale il soggetto fa esperienza della relazione sé-mondo.
2. La natura intersoggettiva della mente
La vita psichica è immersa entro - e prender forma nei termini di - campi di senso che sono intrinsecamente intersoggettivi: la mente non funziona secondo modalità che risiedono nella testa dell’individuo, al contrario, essa opera secondo significati che sono co-costruiti, nel senso che emergono dalla negoziazione discorsiva con un alter (che di volta in volta può essere un’altra persona, il gruppo di appartenenza, una parte di sé).
Da un punto di vista complementare, il carattere intrinsecamente co-costruito dei significati consiste nel fatto che il significato di qualsiasi atto (e.g. una affermazione, un gesto, un’azione) non è contenuto nell’atto in quanto tale ma nel modo in cui esso viene interpretato da colui cui è indirizzato. Da ciò discende che la mente individuale prende la forma del campo intersoggettivo: la dinamica attuale del campo intersoggettivo modella lo scenario mentale di chi vi partecipa, rendendo vivi alcuni significati e neutralizzandone altri. Pensiamo nei termini delle relazioni in cui siamo immersi.
3. Il fondamento inconscio ed affettivo della mente
Alla base dei campi di senso intersoggettivi vi sono significati affettivi generalizzati e corporei, costituiti da forme fondamentali di attivazione senso-motoria (piacevole-spiacevole, attivo-passivo, up-down). I processi proto-interpretativi alimentati e modellati da tali significati affettivi (semiosi affettiva) sono espressione del modo di essere inconscio della mente.
Da questo punto di vista, l’inconscio non è una struttura ma una modalità di significare l’esperienza – il processo primario, nella terminologia freudiana.
Freud ha descritto le manifestazioni di questa modalità, in particolare nel modo con cui esse si mostrano a livello di pensiero onirico (spostamento, condensazione, plasticità, assenza di tempo, assenza di negazione). Su tale base, Matte Blanco ha evidenziato come il modo di essere inconscio della mente si caratterizza per la tendenza a generare significati ipergeneralizzati ed omogeneizzanti, che sostanziano il senso emozionale dell’esperienza.
L’interpretazione degli eventi è fondata ed al contempo vincolata dal senso emozionale generato dalla semiosi affettiva: il soggetto costruisce il senso emozionale globale ed omogeneizzante del campo di esperienza, configurandolo nei termini della grammatica elementare dei significati affettivi. Il significato attribuito ai singoli eventi ed oggetti attivi nel campo – dunque i sentimenti, i pensieri e le decisioni che ne conseguono - sono orientati e vincolati dal senso emozionale globale in cui sono avvolti.
Quanto sopra detto evidenzia come la natura affettiva e inconscia della mente è a fondamento del suo funzionamento. In altri termini, la semiosi affettiva non opera in contrasto con la cognizione e la razionalità; al contrario, è parte costitutiva della cognizione. Quest’ultima, infatti, si può esercitare solo a condizione di essere inscritto entro e dunque orientato dalla cornice di senso emozionale generato dalla semiosi affettiva.